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mascherine mezzi pubblici

Si discute in vista del 15 giugno. Il ministro Speranza punta a mantenerla su bus, navi, aerei, treni.

Le restrizioni introdotte per ridurre la possibilità di essere contagiati dal Covid sono state eliminate quasi del tutto, ma almeno fino al 15 giugno le mascherine Ffp2 sono obbligatorie sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza, sul trasporto pubblico locale, nei luoghi dello spettacolo al chiuso, nelle strutture sanitarie e a scuola fino alla fine dell’anno scolastico. La Francia ha eliminato dal 14 marzo sia il «pass vaccinal» (il super green pass) sia l'obbligo di mascherine al chiuso (all’aperto, l’obbligo non c’è più dall’inizio di febbraio) ossia in scuole, cinema, teatri, ristoranti, negozi, supermercati. La mascherina resta obbligatoria solo negli ospedali. Indossarle non è più obbligatorio dal 16 maggio in Francia neppure nei trasporti pubblici.

Al momento l’obbligo di indossare la mascherina è stato eliminato sugli aerei in Europa, regola però non valida in Italia. Un’anticipazione sulla decisione che potrebbe essere ufficializzata a breve è arrivata dal Ministro della Salute Roberto Speranza: “Potremmo liberarci della mascherina in questa fase in alcuni contesti. Credo che ci sarà un orientamento di conferma sul trasporto pubblico, sui treni a lunga percorrenza e forse, ma non è detto, sugli aerei. Penso che seguiremo la Germania che ne ha prorogato l’uso fino a settembre in questo ambito”.

Il ministro della Salute e i suoi esperti, proporranno, dunque, di mantenere l'obbligo di usare la mascherina su aerei, treni, autobus ancora per un po' di tempo. Quindi, di fare un decreto per prolungare la misura attualmente in vigore. Per quanto riguarda i luoghi di lavoro, per i dipendenti pubblici, il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha già fatto una circolare per dire che, caduto l'obbligo il primo maggio, la mascherina resta consigliata nelle situazioni a rischio. Per il lavoro privato, invece, c'è stato un protocollo tra le parti sociali per mantenere la protezione dove i lavoratori non svolgono le loro mansioni a una distanza adeguata.